Monday, September 03, 2007
Questione di tempo
Se é vero che il cervello della donna é differente da quello dell'uomo per la capacitá, derivante dall'attivitá materna, di tenere a mente piú cose alla volta (il bambino, la lavatrice, i piatti, le pulizie della casa, ecc.), allora ho appena smesso di essere donna. Infatti, giusto prima di avere un figlio potevo vantare una certa capacitá di organizzazione microsoftiana, come dire: aprire tante finestre e chiuderle poco a poco, o non chiuderle affatto e non per questo farmi dei problemi. Rifuggivo da moti quali "una cosa alla volta" opure "andiamo con ordine", preferendo pensare che fosse bene fare piú cose insieme (allena il cervello alla gestione della complessitá) e che senza il mio disordine non sarei nulla (vallo a spiegare a mia madre). Ora, invece, il piccolo richiede una quantitá di attenzione che non mi permette di pensare ad altro. Ha rivoluzionato la mia percezione del tempo: tra una poppata, un cambio di pannolino, un ruttino, un bagnetto, un bacino e vari pianti inspiegabili, ho a disposizione solo intervalli di tempo cortissimi in cui mi piacerebbe mangiare, fare la cacca, ascoltare musica, dedicarmi al giardino, a tutte le piccole cose di casa lasciate in sospeso, e invece mi lascio affondare sul divano e mi fumo mezza sigaretta. Ma non sará sempre così, ne sono certa.
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