Votare o non votare, questo è il dilemma. Ma perchè tormentarmi, dal momento che non vivo non contribuisco e non partecipo nell'unica nazione di cui sono cittadina? Perchè mi chiamano a votare dopo soli due anni? Vuol dire che non ho votato bene la volta scorsa, e adesso che faccio prendo un aereo per votare Veltroni? Non mi sembra un buon investimento, no, non credo, non se po' fa'. O incomincio le pratiche burocratiche per scorporarmi definitivamente dal paese (che mi darebbe diritto a votare per corrispondenza)? Potrei approfittarne per dare la doppia cittadinanza al mio pargolo. Ma con queste giornate di sole, chiudermi nell'ufficio di un consolato a dare spiegazioni sui miei movimenti allo stato da cui provengo...ma chi me lo fa' fa'? Caso mai piú avanti, molto piú avanti...
Non ho neanche la forza di convincere qualcuno che non andrebbe a votare a farlo al posto mio (come nel referendum sulla PMA, quando ottenni 5 voti tra nonne, padri e madri astensionisti di amiche). Credo proprio di avere tutti i sintomi di un'astensione.
Oggi ho pensato, t'immagini se vince la destra? In Spagna, ovviamente. Come cambierebbe il mio umore? Devo assolutamente convincere almeno due astensionisti a votare per me qui. Corro a mettermi al lavoro.
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