Wednesday, October 11, 2006

Queste sí che sono soddisfazioni

Oggi sono andata a provare a fare una fotocopia della mia pergamena di laurea, sempre nella speranza che un domani remoto il mio titolo di studio sia riconosciuto in Spagna e io non figuri nelle liste del collocamento come analfabeta. La tengo custodita in uno di quei rotoli da disegnatore, e devo dire di aver rischiato di perderla varie volte tra innumerevoli traslochi e peripezie, ma per qualche strano motivo non ci sono ancora riuscita. Oggi l'ho portata nella mia copisteria-internet di fiducia, vicino casa, nel barrio. E' gestita da una coppia giovane che evidentemente passa lì dentro la maggior parte del suo tempo, c'è sempre buona musica, etnica prevalentemente, e ci sono 6 computer, ad ognuno dei quali è assegnato il nome di un continente, per cui quando gli dici che vuoi andare su Internet loro ti dicono, Vai in Oceania, Vai in Antartide, Vai in America, e così via.
Oggi sono andata con il mio rullo della pergamena e ho chiesto, prima di tirarla fuori, Fate fotocopie grandi?
No, mi ha risposto Lei, guardando fissamente il rullo, Ma sono proprio curiosa di sapere cosa c'è lì dentro! Senza mezzi termini.
E io, No... niente, la mia laurea, er pezzo de carta.
Ma dai, fammela vedere.
E va bene, guardala (la sfodero).
Uhh guarda che bella, complimenti! La preleva e la porta da Lui che stava con un amico-cliente vestito bene. Che carta! E che bella cornice! Guarda le figure...tre ore a dissertare sulla mia pergamena e a farmi i complimenti per la qualità della carta e la precisione delle miniature. Io più rossa del culo di un ciclista, ho sfoggiato un 'Pena que no sirva pa na' (peccato non serva a niente), e questi a continuare a felicitarmi, mi sembra quasi di essermi laureata oggi. A un certo punto Lui é uscito dal trip della carta e delle miniature e ha detto "Qualsiasi altra persona l'avrebbe incorniciato", l'ho preso come un complimento.

Oggi ho pensato, tra le altre cose, di iscrivermi a un master a Salamanca, si chiama Genere e Comunicazione, si propone di formare esperti comunicatori che considerino il punto di vista di genere nella loro attività di pubblicitari/e o giornalisti/e o formatori/e. Mi è sembrato estremamente interessante. Stavo scrivendo il secondo round di domande all'organizzatrice - devo essere sicura, visto che si tratta di 15 ore di viaggio un giorno alla settimana - quando mi è venuto in mente che l'università che lo organizza si chiama università PONTIFICIA di Salamanca.
Ora, ho detto, vabbè, sarà rimasto il nome da chissà quanto tempo, non ci sarà da preoccuparsi. Per sicurezza, visito il sito dell'università e noto nella home page la presenza di svariati vescovi e cardinali! AAAAHHH! Al che aggiungo una domanda alla mail, dopo il quando finisce il master e se sia o meno adatto a una che voglia formare ad esempio docenti elementari e superiori sul tema, e cioé: Non sarò fuori luogo non essendo cattolica e avvertendo una certa ostilità verso le istituzioni e i modelli culturali e di genere di questa religione? Sottintendendo, finemente e fiduciosamente, Di quale portata sarà l'ingerenza dell'orientamento cristiano-cattolico nei docenti e nelle discussioni di questo master? Non mi andrebbe di farmi otto ore a andare e otto a venire per partecipare a una catechesi!
Che contraddizione, un master di studi di genere all'Opus Dei! Siamo proprio alla frutta, non c'è piú neanche la mezza religione.
Mi aspetto che mi mandino a fanculo, in quanto non cattolica, ma sicuramente quest'aneddoto salterà fuori in qualche pausa caffè, o tra una messa e l'altra.

Tuesday, October 10, 2006

Fantagiustizia

Vostro Onore,
Si è vero avevo bevuto,
stavo tornando a casa
in direzione contraria
ma piano molto piano
me ne sono accorta subito
ho visto la polizia da lontano
mi sono accostata
e immediatamente consegnata.
Vivevo lì da poco
E andavo sempre a piedi,
la macchina è del mio ex
compagno da quel giorno
E si noti l'enjambement.

Una birra e un rum,
non sono abituata,
non mangiavo da due giorni,
mi sono separata,
proprio quel giorno
la goccia ha fatto traboccare il vaso,
e pure il palloncino...
Ho soffiato con la pancia,
come suonando una trombetta,
gli occhi erano lucidi per il pianto
e balbettavo perché ero nervosa
l'espressione verbale difficoltosa sì,
sono straniera,
vacillavo per la stanchezza e il dolore,
ero distratta dagli antecedenti della giornata,
giacchè proprio quel giorno la mia vita è cambiata,
ancor prima di commettere un delitto.

Rispetto al 'passiva', che compare nel dossier della polizia,
direi che mi sembra un comportamento più che adeguato con le forze dell'’ordine,
'insicura' (?) la ero perché
vorrei vedere lei Vossignoria
in una situazione del genere,
e l'alito...ehhm.
avevo appena sputato fuoco in spiaggia,
sa, sono del saggittario...

So che non avrei dovuto guidare perché la legge non lo permette
neanche con una birra, ma ero in piene facoltà,
e non sono stata un pericolo,
la strada era larga,
e io ho sbagliato
perché a volte succede di sbagliare
e dove appare una strada larga
si pensa subito che si possa andare nei due sensi,
e invece no.

- D'accordo, mi ha convinto,
l'assolvo, l'udienza e tolta.