Monday, March 03, 2008

Essere o non essere

Votare o non votare, questo è il dilemma. Ma perchè tormentarmi, dal momento che non vivo non contribuisco e non partecipo nell'unica nazione di cui sono cittadina? Perchè mi chiamano a votare dopo soli due anni? Vuol dire che non ho votato bene la volta scorsa, e adesso che faccio prendo un aereo per votare Veltroni? Non mi sembra un buon investimento, no, non credo, non se po' fa'. O incomincio le pratiche burocratiche per scorporarmi definitivamente dal paese (che mi darebbe diritto a votare per corrispondenza)? Potrei approfittarne per dare la doppia cittadinanza al mio pargolo. Ma con queste giornate di sole, chiudermi nell'ufficio di un consolato a dare spiegazioni sui miei movimenti allo stato da cui provengo...ma chi me lo fa' fa'? Caso mai piú avanti, molto piú avanti...
Non ho neanche la forza di convincere qualcuno che non andrebbe a votare a farlo al posto mio (come nel referendum sulla PMA, quando ottenni 5 voti tra nonne, padri e madri astensionisti di amiche). Credo proprio di avere tutti i sintomi di un'astensione.
Oggi ho pensato, t'immagini se vince la destra? In Spagna, ovviamente. Come cambierebbe il mio umore? Devo assolutamente convincere almeno due astensionisti a votare per me qui. Corro a mettermi al lavoro.

Saturday, March 01, 2008

Clima elettorale

Oggi in quel della provincia di Cadiz c'erano sole e 27 gradi, mi sono infiltrata in un pranzo pre-elettorale, parte delle iniziative per l'8 marzo, dove ho conosciuto l'assessora alle pari opportunitá (salud y genero) del comune, e varie altre persone, tra cui una ragazza presidentessa di un'associazione gay con cui probabilmente farò un corso di empowering (empoderamiento)...ah ah ah! Non da frequentante, bensì, ebbene sì, dalla parte di chi imparte.
Lasciamo i giochi di parole e passiamo all'interessantissima campagna elettorale spagnola. La sinistra esiste ed é smaccatamente superiore in contenuti, linguaggio e forme rispetto alla destra. Lo spot elettorale della sinistra é un giovane che va a prendere la madre al suo paese lontano chilometri e chilometri solo per portarla a votare, pur sapendo che vota partito popolare. Poco prima di entrare alle urne la madre anziana dice al giovane figlio "sicuro che non hai cambiato idea?", e il figlio risponde "no mamma, non ho cambiato idea, e tu?". Sullo sfondo un manifesto di zapatero, in obliquo, secondo piano. Sottile, intelligente.
Lo spot elettorale della destra é una famiglia sul divano, una voce in sottofondo dice "va tutto bene", "non c'è crisi", ecc. ecc. e intanto la casa gli crolla intorno. Copiata dalla campagna elettorale messicana, é lo stesso consulente, immagini ad impatto, concetti chiari, quasi grossolani: non va tutto bene, il governo mente, zapatero é un impostore, é il diavolo.
Nel dibattito elettorale Rajoy, leader del centro destra, successore-burattino di aznar, ha chiuso il primo faccia a faccia con l'immagine di una bambina nata con un governo popolare, che avrá una casa, un'educazione, una famiglia, dei genitori che lavorano. Dall'altra parte fanno notare che questo é il minimo che si possa pretendere, e si sono scatenate le parodie su internet, c'è gia rajoidi (heidi) che vive felice sul monte con il nonno e un governo di destra, storia di una niña con lo minimo que podemos exigir. Potrá da grande sposarsi con una donna, questa bambina? Potrá abortire, se lo desidera? Potrá essere figlia di immigranti? Potrá inseminarsi artificialmente e conservere le cellule del cordone ombelicale per salvare suo fratello? O sará una buona casalinga e una buona madre? Qualcuno l'ha paragonata alla bambina dell'esorcista.
Che dire, mi dispiace un po' non votare. Occhieggio l'Italia e mi sembra un passato remoto.