Tuesday, June 19, 2007

La vita e la morte

La mia padrona di casa é malata di cancro, mangia bastoncini di morfina come lecca lecca. Quando lei non ci sará piú pagheremo l'affitto alla madre. La casa dove mi sono appena trasferita l'aveva costruita, o meglio, probabilmente progettata, lei per viverci se la malattia e non l'avesse incontrata. Chissá se tra i motivi per avere scelto noi c'era anche la mia pancia.
Un altro pensiero ricorrente in questi giorni é stato il ricordare/rivivere un sacco di momenti passati, di vedere nuove intersezioni tra una piega e l'altra della mia vita. Le ultime settimane prima di dare una vita saranno come gli ultimi momenti prima che ne finisca una? Le cose portano sempre a spasso il loro contrario.
Vivere in campagna mi porta a un piú stretto contatto con la cittá e con la strada, la calle e la carretera. Guido e cammino, mi sposto, faccio coincidere le cose e quando mi devo riposare cerco un posto anche fuori casa, oggi per esempio, la palestra delle superiori dove lavora il mio compagno, in centro a Jerez. Prima, che vivevo in centro, stavo molto piú in casa. Va detto che la casa nuova in campagna sembra fatta apposta per le gravide, piena di poltrone a dondolo, con gli uccellini che cantano e l'aria fresca. Ah, e gli aerei della base Nato qui a fianco, che volano bassi e invadenti come avvoltoi. Ci sono studi che dimostrano una relazione tra questa base nato e il cancro nella zona. Una zona alla Van Gogh, piena di campi di grano, di girasole e di vigneti. E un carcere gigante al lato...
La mia gatta Sole (Soledad), compagna di sette traslochi, ha traspassato, vittima della campagna, so per certo che il suo corpo é dietro un muro. E' durissima accettarlo, dovrei pensare a un altro animale domestico, ma mi sembra un po' paradossale in questo momento della mia vita. Uno no, magari due.

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