Wednesday, July 18, 2007

storie di vita e di gatti

Ieri mi é sfuggita tra le mani la vita del mio gattino di tre settimane, un duro colpo, l'ho seppellito e ho cominciato a dedicarmi di piú alle piante. Ho piantato sulla sua tomba un melone che fará un frutto del suo stesso colore, ammesso che sopravviva e faccia un frutto.
C'è chi dice che le madri uccidano o si mangino la nidiata perché sanno giá che i cuccioli non sopravviveranno, io credo piuttosto che esista una tendenza al rigetto dei cuccioli a cui non hanno dato un nome per tabú. Nella specie umana si chiama depressione post-partum, meno male che c'è la psichiatria a mettere etichette, ma potrebbe benissimo chiamarsi istinto all'estinzione. Con la conservazione della specie, il desiderio di procreare o l'istinto materno non si cercano tante spiegazioni. Comunque il gattino a quanto pare aveva due cisti, una nell'occhio e una nel culo, mi va bene pensare che sia stata questa la causa del decesso.
Il giorno prima ero andata in comune a dichiarare la morte del mio gatto maggiore, ma per fortuna questo non era vero, l'ho fatto solo per sfuggire al controllo del veterinario ufficiale, che si attiva ogni volta che si va al medico di urgenza per colpa di un animale. Volevano mettere il gatto sotto osservazione, ma il gatto é molto meglio che lo osservino le persone che lo conoscono da piú tempo e capiscono la sua lingua.
La posa con la pittrice ha dato vita al bozzetto di una forma interessante, rotonda, articolata, vista dall'alto, vedremo il quadro.

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