Tuesday, February 24, 2009

Come uscire da una bolla d'aria

Comprare immediatamente un biglietto per la Norvegia,
mettersi su un fiordo, guardare il mare calmo e pensare:
(lo sguardo lontano, ciglia lunghe e fitte, occhi rimpiccioliti)
sì, dev'essere una samba, sembrava una buleria, forse è una
bossa nova, non sará mica una bossa nova tendente a soleá?
La chitarra del pensiero si accorda a poco a poco.
Ecco un pettine giallo gigante, siamo a Carnevale, meno male.
Mi tolgo il burka di Valentino e comincio a pettinarmi, bello.
Ho anche una sciarpina arcobaleno, mi si impiglia tra i denti
del pettine, devo andare dal dentista, agenda alla mano.
Ma no, ecco la punta del fiordo, mi guarda dritto e mi dice
dimentica e mettiti al sole, che qui se ne va in fretta,
rimboccati il piumino e scaldati le mani, domani non si sa.
Dai, prendi la canna da pesca, attacca i fegatelli all'amo,
che stasera dovrai pure portare a casa qualcosa da mangiare.
Una nave da crocera, ah... la nave da crocera, il tempo che si ferma
il capitano e l'equipaggio, i camerieri equilibristi, le scialuppe di salvataggio.
Una barzelletta andalusa, il passeggerato nomade ride di gusto,
c'è un corso di biodanza sul ponte, fanno proprio il bioritmo giusto
Hey! Ciao! Sono qui! Hola!! Fate una sosta, vi preparo un té!
Vi faccio una pasta catartica antiabortiva!
Aglio oglio peperoncino porro prezzemolo e cioccolato fuso.
I musicisti suonano, le cantanti cantano e i topi ballano.
Vabbé, sará per un'altra volta.
Hey, abboccano, ecco, é duro, é lungo, é viscido, che cos'è?
Un capitone, capito. In Norvegia su un fiordo a pescare che?
Un capitone, probabilmente incinto. No, non ce la posso fare,
gli lascio tutti i fegatelli e me ne vado, che il sole se n'è giá iuto
e il mio partner mi aspetta, ha fatto una pasta coi fiocchi.

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